Il Molino in LEGO

Ecco uno scorcio del Molino Doppio realizzato con mattoncini e minifigures Lego!





Sono stati riprodotti un vano scala e una serie di tre appartamenti in altezza. Lo scorcio, ornato con vari fiori, appare ravvivato dalla presenza di due gatti intenti al gioco sulla ringhiera e propone scene di vita quotidiana: una signora sta uscendo dal vano scale per portare a passeggio il suo cane, qualcuno è appena rientrato a bordo di una bella bicicletta rossa, lasciata a pianterreno, una ragazzina, con un simpaticissimo top a righe rosa con decoro felino, è entrata nel palazzo per recarsi a trovare un suo amichetto il quale, sfoggiando una capigliatura alla moda, sta uscendo dall'appartamento del secondo piano per andarle incontro, mentre un signore al primo piano, affacciato alla ringhiera, appare impegnato in una cordiale conversazione con un dirimpettaio.

Quando poi si fa sera, come in ogni casa che si rispetti, al Molino Doppio, come potete rilevare dalla seconda fotografia, si può osservare, solitamente sul tetto, il fantasma! Niente paura … è un fantasma buono, ha pure il cagnolino (ovviamente fantasma!) e stanno entrambi vegliando su questo luogo da tempi antichissimi, quando non incutevano timore. Il fantasma, figura ricorrente nelle leggende e nelle tradizioni popolari e letterarie di tutte le civiltà, all'inizio era infatti semplicemente considerato come un'apparizione, ossia una manifestazione soprannaturale, che poteva assumere a seconda delle circostanze un ruolo positivo o negativo, mentre solo in tempi più recenti, anche grazie agli elementi apparentemente sinistri (orario notturno, luogo isolato, ecc.) in cui di solito viene collocato, è stato associato quasi esclusivamente al mondo del macabro, della paura e dell'orrore.



Per questo scorcio del Molino Doppio sono stati usati circa 1000 mattoncini, 5 minifigure, 4 figure di animali, vari accessori (la bicicletta, i vasi di fiori e i mobiletti che si intravedono nei diversi appartamenti).

I mattoncini Lego, il cui nome proviene dall’unione delle parole danesi “leg godt”, ossia “gioca bene”, sono stati prodotti a partire dal 1949, ma solo dal 1958 appaiono caratterizzati dalla particolare forma che ancora oggi ne permette un agevole assemblaggio e sono noti a livello internazionale. Dopo le iniziali serie classiche, Lego ha nel tempo realizzato diverse serie destinate a un pubblico di differenti età, ha commercializzato infinite confezioni tematiche, corredate da figure di personaggi umani e animali e prodotto grandi set, ossia ambienti costruibili con un notevole numero di mattoncini. Nel maggio 2010 ha lanciato la linea Minifigures, personaggi anche da collezione, venduti in bustine.

In pratica, nati come gioco per bambini, i mattoncini Lego, sempre più perfezionati, col tempo hanno conquistato il favore non solo dei più grandicelli ma anche degli adulti, che li usano per realizzare quanto desiderato, talvolta in qualità di semplici appassionati, talaltra addirittura per creare opere d'arte.

Nell'ultimo decennio, poi, sono nate diverse associazioni che riuniscono gli appassionati Lego e sono andate diffondendosi in tutto il mondo le mostre dedicate alle opere realizzate con i mattoncini. Per citare soltanto le manifestazioni più grandi tenutesi a Milano, ricordiamo che nell’autunno 2016 in una vera e propria mostra di arte contemporanea, chiamata infatti “The Art of the Brick” e ospitata alla Fabbrica del Vapore, lo statunitense Nathan Sawaya, diventato famoso proprio grazie alle opere create con i mattoncini, ha esposto un'ottantina di opere, tra le quali la famosa “Yellow”, una scultura a grandezza naturale di un uomo dal cui petto escono migliaia di mattoncini gialli, mentre dall'ottobre 2019 al febbraio 2020 il Museo della Permanente ha presentato “I love Lego”, manifestazione piena di scenari ambientati nelle città di oggi, nei tempi antichi, in mondi immaginari, tutti costruiti con minuziosi particolari da vari artisti.

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